Index 006 Romantyczne podróşe Wood Sara Wenecki ksiÄ Ĺźe McMahon Barbara RozwaĚĽny i romantyczna McMahon_Barbara_Rozwazny_i_romantyczna Lektury romantyzm ,oprac 068. Webber Meredith Spotkanie w przestworzach Janrae Frank Lycan Blood 03 If Truth Dies [pdf] antologia Trzynascie kotow Dusza zydowska w swietle Talmudu Niemojewski B A Tortuga Unwrapped [Torquere] (pdf) Kingsley Maggie Udany zwiazek |
[ Pobierz całość w formacie PDF ] io mi ricordo ch essendo piccino, costumava non sola- mente spassarmi ad avvivare, e guardare e mostrare al- trui per maniera come se vivessero, ma eziandio cercare e trovare alcuni vestigi di sembianza umana, secondo- ch allora mi pareano, evidenti, negli alberi ch erano lun- go le strade per cui mi menavano, e in altre cose tanto remote da ogni similitudine umana, ch io stimo per cer- to d avere a muovere il riso specificandone qualchedu- na, come dire i caratteri dell alfabeto, e seggiole e vaselli e altri arnesi di cento specie, e cose simili; nelle quali in oltre mi figurava di scorgere parecchie diversit di fiso- nomia, che riputandole argomento di buona o cattiva indole, m erano poi motivo d amar queste e d odiar quelle. E tanto manifestamente si diletta la fantasia no- stra in attribuire alle cose non vita semplicemente ma vi- ta umana, che non appagandosi di qualunque non tale, s ingegna di trasmutarla in questa medesima nostra vita, come vediamo segnatamente nei fanciulli, che si fingono le bestie ragionevoli e intellettive, e discorrono e conver- sano seco loro non altrimenti che colle persone. Da tutte 71 Letteratura italiana Einaudi Giacomo Leopardi - Discorso di un italiano intorno alla poesia romantica queste cose, che quantunque sieno pi cospicue ne fan- ciulli, non per questo non appariscono almeno in parte anche nei provetti, secondo massimamente che resta all immaginazione maggiore o minore imperio, da tutte queste, e da molte altre che si potrebbero dire, facilmen- te si raccoglie che quel desiderio naturale di vita del quale trattiamo, provenga da quella vastissima inclina- zione che tutti abbiamo alle creature simili a noi, madre di svariatissimi effetti, e non sia veramente altro che un desiderio della presenza di tali creature; laonde se potes- se avvenire che una cosa pensasse e non vivesse, questa cosa non rassomigliando alle creature viventi, n anche avrebbe in s questo desiderio di vita; s come questo medesimo (e intendo, come v accorgete, non mica il de- siderio di vivere, ma quello che ho determinato di so- pra), se ha punto di forza nei bruti, da credere che gli spinga a desiderare ciascuno la vita della sua specie. Ora venendo a quello che scaturisce da questi principii, non tanto io quanto voi stessi, o Lettori, spontaneamente av- vertirete in primo luogo la naturalezza e bellezza delle favole greche, le quali compiacendo a questo desiderio poeticissimo ch in noi, popolarono il mondo di perso- ne umane, e alle stesse bestie attribuirono origine uma- na, acciocch l uomo trovasse in certa maniera per tutto, quello che non l esempio n l insegnamento n l uso n la pedanteria n il gusto classico n le altre baie fanta- sticate dai romantici, ma la natura lo spinge irrepugna- bilmente a cercare, dico enti simili a s, n riguardasse veruna cosa con noncuranza; e il poeta potesse rivolger- si colle parole a checchessia, conforme ha per costume ingenito e naturale, non altrimenti che i fanciulli: secon- dariamente come stieno male in bocca d un maestro di psicologia quelle parole, che il primo concetto d avvivare la natura convertendola in individui di questa nostra specie, da qualunque avvedimento sia procedu- to, fu, anzichen, immaginoso; appunto come se 72 Letteratura italiana Einaudi Giacomo Leopardi - Discorso di un italiano intorno alla poesia romantica questo concetto fosse stato casuale e arbitrario, e non naturalissimo e necessarissimo, n venuto allo stesso Breme quando era bambino, e anche oggi mandato so- vente ad effetto dalla sua propria immaginativa: ultima- mente la vanit e stranezza di quella sentenza del Cava- liere, che abbiamo preso a discutere, vale a dire che il poeta volendo avvivar la natura, gli convenga avvivarla immediatamente, e non come gli antichi, trasforman- do le cose inanimate in persone. Il che quanto sia non dir falso, ma peggio che ridicolo e intollerabile, appari- sce non solo dalle cose che si son dette, ma in oltre pri- mieramente da questo, che noi non fummo giammai n saremo tocchi, n prenderemo cura, n verremo, per co- s dire, a parte degli affetti o delle azioni, o di qualsivo- glia altra cosa appartenente alle creature introdotte o comunque mentovate dal poeta, se queste non saranno simili a noi; e veruno al mondo non pianse n pianger delle disgrazie d un fiore o d un pomo o d un lago o [ Pobierz całość w formacie PDF ] |
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